lunedì 31 marzo 2008

Tondo, tutti i numeri della campagna elettorale "per una Regione di persone"

Active ImageGorizia, 30 mar 2008 – La campagna elettorale di Renzo Tondo, candidato alla presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia per il Centrodestra, entra nel vivo delle ultime due settimane forte dell’ottimismo di chi, convinto delle proprie proposte, ha presentato un ampio progetto di Governo assieme ad una coalizione coesa, determinata a riprendere le redini dell’estremo Nordest insieme a quelle del resto d’Italia.
In un mese di tour elettorale Tra la Gente e Per la Gente del Friuli Venezia Giulia, Tondo ha incontrato più di 15mila persone, soffermandosi ad ascoltare il più possibile la voce di un territorio “che – sottolinea – ha bisogno di essere valorizzato alla base per consentire all’intera comunità uno sviluppo europeo ai massimi livelli. E’ fondamentale affrontare concretamente le problematiche quotidiane – aggiunge – per essere realmente in grado di abbracciare la competitività di quell’Europa dei fatti che sarà la nostra casa solo quando avremo dato risposte convincenti e strumenti adeguati ai giovani neolaureati come ai pensionati, ai lavoratori dipendenti come a quelli autonomi ed alle piccole-medie imprese, alla non autosufficienza come al volontariato che è il battito cardiaco di una società evoluta”.
“Questo si deve fare e questo faremo dal 15 aprile – assicura il deputato carnico – lavorando giorno dopo giorno, senza la presunzione di essere infallibili ma con la sicurezza di essere pronti a costruire una regione modello per qualità di vita e per capacità produttiva”.
Nel frattempo, sono le cifre del tour elettorale a testimoniare l’impegno sul territorio che, come annunciato, si trasformerà in un Patto per il Friuli Venezia Giulia con il futuro Governo nazionale. Dai 16mila accessi al sito web superati in meno di un mese ai 6198 chilometri percorsi dal MotorTondo attraverso le quattro provincie regionali. Numeri di una campagna elettorale sobria ma intensa: 71 comuni visitati dal candidato del Centrodestra (13 a Gorizia, 32 a Udine, 3 a Trieste e 23 a Pordenone), 22mila chilometri attribuiti alle 7 Lancia Y recanti sulle fiancate il messaggio di Renzo Tondo, 106mila versioni in breve del programma di Governo distribuite assieme a 212mila cartoline “Spediscimi in Regione”, 9800 adesivi “Tra la Gente Per la Gente”, 2700 poster “Un presidente per i cittadini” e 1950 sms inviati.
In continua crescita anche il gradimento in rete. Dagli 845 videoclic su You Tube per i “promo” e le interviste di Renzo Tondo ai 191 articoli che parlano del candidato nella sezione Rassegna stampa del sito ufficiale, www.renzotondo.com. E ancora: 1753 programmi elettorali visualizzati e scaricati tra quelli integrali e quelli “short”, 53 news prodotte dall’ufficio stampa e, soprattutto, 116 messaggi lasciati dai lettori che, nella sezione “Libro degli Ospiti”, hanno dato vita ad un vero e proprio forum dove sanità e sprechi della Giunta Illy sono i temi più affrontati.

venerdì 28 marzo 2008

Tondo: Giovani in Europa: corsi di inglese a Dublino, sinergie tra Università e sostegno abitativo

Sample ImageUdine, 28 mar 2008 – “Udine sarà la capitale delle lingue minoritarie ma tutto il Friuli Venezia Giulia dovrà avere l’opportunità di entrare in Europa da protagonista, dotato dei necessari strumenti per esaltare la potenzialità e la qualità di un territorio geograficamente, culturalmente e vocazionalmente al centro di un continente senza più confini”.
Per raggiungere un obiettivo “possibile, anzi doveroso”, Renzo Tondo, candidato alla presidenza della Regione per il Centrodestra, sostiene quanto sia “fondamentale valorizzare il capitale umano a disposizione, investendo nello sviluppo dei giovani che, ancora oggi, troppo spesso non sono in grado di dialogare alla pari con i colleghi europei a causa di una non perfetta conoscenza della lingua internazionalmente più usata, l’inglese”.
“Con questi presupposti – annuncia il deputato carnico – stiamo elaborando il progetto “Giovani in Europa” che, tra le varie iniziative, prevede un accordo che garantisca agli studenti delle scuole medie superiori un percorso formativo “full immersion” a Dublino, in Irlanda, dove sono presenti degli istituti avanzati per l’insegnamento della lingua inglese”.
Ma il progetto “Giovani in Europa” sarà ad ampio raggio, costruito attorno anche ad un adeguato sostegno alle Università di Trieste e Udine in un’ottica di sinergia e non di competizione e, conseguentemente, di una più ampia valorizzazione a livello nazionale ed internazionale.
“Giovani in Europa” si occuperà anche di un aspetto essenziale per l’inserimento nella vita professionale e sociale dei neolaureati residenti in Friuli Venezia Giulia, agevolandoli attraverso i Comuni nella ricerca della propria indipendenza abitativa, sia in caso di contratti di affitto che di acquisto di prima casa.

mercoledì 26 marzo 2008

Tondo: "Così rilanceremo Lignano e il Basso Friuli"

Sample ImageLignano, 25 mar 2008 – “Rilanceremo il turismo marino ed in particolare Lignano attraverso una legge speciale che prevederà investimenti pubblici e privati in accordo con tutte le categorie, un provvedimento di cui ci occuperemo da subito e che prevede il rifacimento dell’intero Arenile e della Terrazza Mare a Sabbiadoro, la realizzazione di un pontile attrezzato per le imbarcazioni da diporto, di un anello ciclabile che attraverserà l’intera penisola e di parcheggi sotterranei nelle zone di maggiore sofferenza. Inoltre, nel progetto-Lignano saranno inclusi anche incentivi ai privati per il recupero del patrimonio immobiliare obsoleto”.
Renzo Tondo, candidato alla presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia per il Centrodestra, annuncia da Lignano il progetto che la sua Giunta, in caso di vittoria all’Election Day, ha già pronto per potenziare l’offerta turistica della località rivierasca friulana.
Accompagnato dal consigliere regionale Daniele Galasso (FI), Tondo ha completato in serata un tour accurato della Bassa Friulana che lo ha portato a Marano Lagunare, Rivignano, Latisana, Palazzolo dello Stella e Lignano. Il deputato carnico ha incontrato principalmente sindaci e rappresentanze di artigiani, agricoltori, pescatori e piccoli imprenditori, riscontrando un generale malcontento nei confronti degli ultimi anni di amministrazione regionale.
“Ho colto la necessità di intervenire a favore di uno Sviluppo Armonico della Bassa Friulana – spiega Tondo – per venire incontro alle caratteristiche precipue del territorio e valorizzarne punti di forza quali turismo, pesca, agricoltura e piccola impresa”.
“Ci occuperemo anche della messa in sicurezza del Tagliamento”, conclude il candidato del Centrodestra, recependo una priorità espostagli dalle varie comunità locali.

martedì 25 marzo 2008

Tondo: "Solidale con Tibet, atleti Fvg scelgano libertà"

Sample ImageUdine, 25 mar 2008 – “Sono solidale con il Tibet ed auspico che la Cina ascolti e recepisca le tante voci che giungono da lontano, richieste di pace all’insegna del rispetto delle diversità e dei comuni diritti dell’uomo”.
Renzo Tondo, candidato alla presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia per il Centrodestra, lancia un messaggio “forte e chiaro di speranza” all’indomani dell’accensione della fiaccola olimpica, il simbolo dei Giochi che da Atene raggiungerà Pechino in tempo per l’inaugurazione della 29.a Olimpiade estiva.
“Ritengo sia giusto accettare le decisioni del mondo sportivo – afferma Tondo, in merito alla partecipazione o meno degli atleti italiani, inclusi i 15-20 che probabilmente rappresenteranno il Friuli Venezia Giulia – ma sono certo che la comunità internazionale non possa e non debba rimanere impassibile di fronte ad una situazione colpevolmente tragica”.
“Nel corso dei miei frequenti viaggi in India – spiega il deputato carnico, autore del libro Chapati – ho avuto modo di incontrare molti che mi hanno riportato nei dettagli una realtà caratterizzata da repressione ed emarginazione. Ora è difficile stabilire se e quanto il paventato boicottaggio del massimo evento sportivo mondiale potrebbe aiutare la loro causa o, paradossalmente, rischiare di peggiorarla. Di sicuro – aggiunge Tondo – c’è che se Pechino 2008 ambisce a passare alla storia come un trionfo dei valori dello sport e della vita, questo è il momento di una repentina inversione di rotta da parte della Cina”.
“Agli atleti regionali che dovessero essere selezionati per i Giochi olimpici – conclude il candidato presidente – desidero trasmettere l’auspicio che, a prescindere dalle situazioni in cui si troveranno coinvolti, scelgano sempre la libertà di essere e di pensare, rendendo il Friuli Venezia Giulia orgoglioso dei propri testimonial”.

martedì 18 marzo 2008

Dichiarazione di Sua Santità il Dalai Lama rilasciata il 10 marzo, in occasione del 49° anniversario della rivolta della nazione tibetana

Da 60 anni circa i tibetani in tutto il Tibet, noto con il nome di Cholkha-Sum (U-Tsang, Kham e Amdo), hanno dovuto vivere in uno stato di costante angoscia, di intimidazione e di sospetti sotto la dominazione cinese. Nondimeno, oltre a mantenere la loro fede religiosa, un certo nazionalismo e la loro cultura unica, i tibetani sono stati capaci di mantenere viva la loro aspirazione alla libertà. Ammiro le peculiari caratteristiche del popolo tibetano e il loro indomito coraggio. Sono estremamente fiero e orgoglioso di loro.
Molti governi, molte organizzazioni non governative e varie persone di tutto il mondo hanno sostenuto ininterrottamente la causa del Tibet perché nutrono interesse per la pace e la giustizia. In modo particolare l´anno scorso i governi e i popoli di molti Paesi hanno compiuto gesti importanti, con i quali ci hanno comunicato il loro sostegno. Vorrei poter esprimere loro la mia profonda gratitudine uno per uno.
Il problema tibetano è estremamente complesso, intrinsecamente legato come è a molte questioni di varia natura, quali la politica, la società, la legalità, i diritti umani, la religione, la cultura, l´identità di un popolo intero, l´economia e le condizioni dell´ambiente naturale. Di conseguenza, per risolvere questo problema si rende necessario un approccio onnicomprensivo, che tenga in considerazione i vantaggi di tutte le parti coinvolte, invece che quelli di una soltanto. Pertanto siamo sempre stati risoluti nel nostro impegno nei confronti di una politica reciprocamente vantaggiosa, un Cammino Intermedio, e abbiamo compiuto sforzi sinceri e persistenti per perseguirlo per molti anni. Dal 2002 i miei inviati si sono incontrati sei volte con i funzionari della Repubblica Popolare Cinese per discutere le questioni più importanti. Queste discussioni a largo raggio hanno contribuito a chiarire alcuni dei dubbi, ci hanno consentito di esprimere le nostre aspirazioni. Tuttavia, sul piano dei risultati, sulle questioni più fondamentali non abbiamo conseguito alcun risultato concreto. Negli ultimi anni, inoltre, il Tibet ha dovuto subire sempre più repressioni e brutalità. Malgrado questi eventi sventurati, la mia posizione, la mia determinazione a cercare una strada percorribile e a continuare il nostro dialogo con il governo cinese restano immutate.
La principale preoccupazione della Repubblica Popolare Cinese è la sua mancanza di legittimità in Tibet. La via migliore per dare peso alla loro posizione è che il governo cinese persegua una politica che soddisfi il popolo tibetano, guadagnandosi la sua fiducia. Se fossimo capaci di arrivare a una riconciliazione percorrendo un sentiero di reciproco consenso – come ho fatto presente molte volte – io farei ogni sforzo possibile per conquistare il supporto del popolo tibetano.
Oggi in Tibet, a causa di molteplici azioni del governo cinese ispirate a una totale mancanza di lungimiranza, il clima è gravemente compromesso. A causa della loro prassi consistente nel trasferire la popolazione locale, oggi i non tibetani sono aumentati di numero, e i tibetani indigeni sono diventati un´insignificante minoranza all´interno del loro stesso Paese. Inoltre, la lingua, le usanze, le tradizioni tibetane, che riflettono la vera natura e identità del popolo tibetano, stanno progressivamente perdendosi. Di conseguenza, i tibetani sono sempre più assimilati nella ben più vasta popolazione cinese. In Tibet la repressione prosegue, continua a moltiplicare le numerose, inimmaginabili, brutali violazioni dei diritti umani, negando la libertà religiosa e politicizzando le questioni religiose. Tutto ciò sta accadendo per una mancanza di rispetto del popolo tibetano da parte del governo cinese. Questi sono gli ostacoli principali che il governo di Pechino deliberatamente frappone sulla strada della sua politica di unificazione delle nazionalità, che crea una discriminazione di fatto tra i due popoli, il tibetano e il cinese. Pertanto, io esorto il governo cinese a porre immediatamente fine a questa politica.
Quantunque le aree abitate dal popolo tibetano siano chiamate con nomi differenti – regione autonoma, prefetture autonome, contee autonome – in realtà sono autonome soltanto di nome. Nella realtà non godono di autonomia alcuna. Al contrario: sono governate da gente dimentica della situazione regionale, ispirate da quello che Mao Zedong chiamava lo "Sciovinismo Han". Di conseguenza, questa cosiddetta presunta autonomia non ha apportato alle nazionalità coinvolte alcun beneficio tangibile. Queste politiche ipocrite non rispondenti alla realtà stanno provocando danni enormi, non soltanto alle rispettive nazioni, ma altresì all´unità e alla stabilità della nazione cinese. È importante che il governo cinese – come Den Xiaoping suggeriva – impari a distinguere la verità dai fatti, in senso letterale.
Il governo cinese mi critica severamente ogni qualvolta io sollevo la questione del benessere del popolo tibetano davanti alla comunità internazionale. Finché non raggiungeremo una soluzione reciprocamente vantaggiosa, io ho la responsabilità storica e morale di continuare a parlare liberamente a suo nome. Tuttavia, è risaputo che io sono in semi-pensionamento da quando la leadership politica della Diaspora tibetana è stata eletta direttamente dalla popolazione tibetana nel suo complesso.
La Cina è un Paese potente e in ascesa grazie ai grandi progressi economici compiuti. Tutto ciò è sicuramente positivo, ma ha altresì concesso alla Cina l´opportunità di rivestire un ruolo importante sul palcoscenico globale. Il mondo sta ansiosamente aspettando di vedere in che modo l´attuale leadership cinese tradurrà in realtà i suoi concetti enunciati di "società armoniosa" e di "ascesa pacifica". Per concretizzare nella realtà questi concetti, il solo progresso economico non basterà. Devono pertanto esserci miglioramenti tangibili nel rispetto della legalità, della trasparenza, del diritto di informazione, come pure della libertà di parola. Poiché la Cina è un Paese di molte nazionalità, tutte devono poter ottenere eguaglianza e libertà, al fine di proteggere e tutelare le loro rispettive unicità e le loro identità, se si vuole che il Paese resti stabile.
Il 6 marzo 2008 il presidente Hu Jintao ha dichiarato: «La stabilità in Tibet concerne la stabilità del Paese e la sicurezza in Tibet concerne la sicurezza del Paese». Egli ha poi aggiunto che la leadership cinese deve assicurare il benessere dei tibetani, migliorare l´atteggiamento nei confronti delle religioni e dei gruppi etnici, mantenere l´armonia e la stabilità sociale. La dichiarazione del presidente Hu corrisponde alla realtà e noi siamo i primi a volere che tutto ciò accada.
Quest´anno il popolo cinese aspetta con orgoglio e impazienza l´inaugurazione dei Giochi Olimpici. Sin dall´inizio ho approvato l´idea che alla Cina fosse concessa l´opportunità di ospitare le Olimpiadi sul proprio suolo. Poiché simili importanti eventi internazionali e a maggior ragione le Olimpiadi celebrano i principi della libertà di parola, libertà di espressione, eguaglianza e amicizia, la Cina dovrebbe dimostrare di essere una buona padrona di casa concedendo queste libertà. Pertanto, oltre a inviare i propri atleti alle Olimpiadi, i Paesi della comunità internazionale dovrebbero rammentare al governo cinese l´importanza di queste cose. Sono venuto a sapere che molti parlamenti, molti singoli cittadini, molte organizzazioni non governative di tutto il mondo stanno predisponendo alcune attività per quando la Cina avrà operato un cambiamento sostanziale. Ammiro la loro buona fede. Mi piacerebbe poter affermare a chiare lettere che sarà molto importante osservare il periodo che farà seguito alla conclusione dei Giochi Olimpici. Questi avranno infatti un impatto enorme sulla mentalità del popolo cinese. La comunità internazionale, pertanto dovrebbe indagare varie modalità per investire le sue energie collettive nel produrre un cambiamento positivo continuo in Cina, anche dopo che si saranno concluse le Olimpiadi.
Vorrei cogliere questa opportunità per esprimere il mio orgoglio e il mio apprezzamento per la sincerità, il coraggio e la determinazione del popolo tibetano in Tibet. Lo esorto a continuare a lavorare pacificamente e nel solco della legalità per garantire che tutte le minoranze della Repubblica Popolare Cinese, compresa quella tibetana, possano infine godere dei loro legittimi diritti e benefici.
Approfitto inoltre di questa occasione per ringraziare il governo e il popolo indiano, in particolare, per il loro ininterrotto e ineguagliato aiuto ai rifugiati e alla causa del Tibet, e voglio esprimere anche la mia profonda gratitudine a tutti i governi e le persone che si occupano e preoccupano della causa tibetana. Dal canto mio prego per il benessere di tutti gli esseri umani senzienti.

Dichiarazione di Sua Santità il Dalai Lama,
rilasciata il 10 marzo, in occasione del 49° anniversario della rivolta della nazione tibetana

possa essere ascoltato, possano le sue parole tracciare un solco effettivo profondo e benefico negli esseri che abitano questro mondo

sabato 15 marzo 2008

Tondo: "Proteggere i bambini e sostenere il volontariato"

Sample ImagePordenone, 15 mar 2008 – “Mettere i bambini al sicuro, proteggere le donne vittime di maltrattamenti e sostenere concretamente il volontariato sono azioni prioritarie per garantire all’intera comunità una qualità di vita migliore”.
Renzo Tondo, candidato alla presidenza della Regione per il Centrodestra, recepisce l’appello lanciato ieri da Mons. Ovidio Poletto, vescovo di Concordia-Pordenone, ed annuncia che la sua Giunta “si occuperà dal primo giorno dei settori nevralgici per la vita di tutte le famiglie del Friuli Venezia Giulia, intervenendo a favore delle categorie più deboli perché quelle forti si difendono da sole”.
“Potenzieremo due strutture importanti come la Commissione Pari Opportunità ed il Tutore dei Minori – spiega – affinché siano in grado di monitorare concretamente le realtà più critiche relative a donne e bambini, dando modo alla politica dei fatti di addentrarsi nelle situazioni di disagio famigliare”.
“Riprenderemo la politica degli oratori e dei ricreatori colpevolmente trascurata dal Centrosinistra – sottolinea – perché non si devono lasciare i giovanissimi in pasto alla società senza alcuna protezione”.
Anche il Volontariato dovrà essere supportato dalla Regione che, in assenza di applicazione da parte del Governo Prodi del trasferimento del 5 per mille delle dichiarazioni dei redditi, sancito nel 2005 dal Governo Berlusconi, alle 860 associazioni di volontariato del Friuli Venezia Giulia che ne avrebbero diritto, si farà garante degli importi dovuti anticipandone l’erogazione. “Non possiamo lasciare senza queste risorse, spesso determinanti, le realtà sociali che operano sul territorio – commenta Tondo – perché coinvolgono le vite di almeno 300mila persone tra operatori del volontariato e beneficiati di un aiuto spontaneo e disinteressato”.

lunedì 10 marzo 2008

I 5 "perché meno". Lodovico Festa

Il programma di Silvio Berlusconi non è malaccio: buoni assi generali e convincenti obiettivi prioritari. Walter Veltroni lo accusa di ridire le stesse cose. Non si accorge di rendersi ridicolo. Da Piero Sansonetti a Pier Ferdinando Casini alla mia portinaia sono tutti lì a imputare a Veltroni di dire le stesse cose di Berlusconi. A parte il tocco da Bandiera gialla di Red Ronnie: torneremo agli anni Sessanta. Mezzo autogol. Perché Berlusca antropologicamente è uomo da anni Sessanta, il mitico cummenda, mentre Veltroni non esisterebbe senza il Nanni Moretti anni Settanta. Detto questo, Berlusconi deve centrare meglio "la campagna" e raccontare bene la sua scommessa agli italiani. A mio avviso al centro del messaggio (un po' è già calibrato così, ma va migliorato) va posta l'idea "stiamo completando un programma": libertà (anche da bisogni fondamentali), meno tasse, più opere pubbliche e sicurezza dei cittadini. Queste le idee forza del 2001, queste quelle del 2008. Che siano attuali è dimostrato anche dal programma del centrosinistra che è sulla stessa scia. Va argomentato il perché questa volta si riuscirà ad andare fino in fondo nella loro realizzazione.

Io ho i miei cinque "perché" ("perché meno" per così dire). Il primo "perché"' è: ci sono meno Casini. Piccola ma tenace la presenza dell'Udc è stata perniciosa. Pessimi ministri da Rocco Buttiglione a Mario Baccini per non parlare del sabotatore vicepresidente del Consiglio Marco Follini, quelli dell'Udc hanno applicato dopo un anno di governo una tattica distruttiva: un pezzo di partito (i sociali) chiedeva una cosa, un altro (i liberisti) il contrario. Essersi liberati di questo centro di caos è elemento di forza per il probabile nuovo governo di centrodestra. Intanto la "campagna" Udc appare ubriaca. Si accusa contemporaneamente il centrodestra di essere estremista e di avere un accordo in tasca con Veltroni. Casini deve essere, poi, andato un po' fuori di testa: solo così si spiega la scelta di presentarsi come un ultramodernizzatore. Che è come se Jennifer Lopez interpretasse il ruolo di Madre Teresa di Calcutta. Per essere fino in fondo convincenti rispetto al superamento della sindrome da inCasinamento, quelli del centrodestra (Berlusconi, Fini e Bossi) dovrebbero coordinarsi meglio anche già dalla campagna elettorale.

Il secondo "perché meno" è l'uscita di scena di Luca Cordero di Montezemolo. Il suo arrivo alla presidenza di Confindustria provocò subito guai: Antonio Fazio serviva alla Fiat, fu appoggiato contro Giulio Tremonti interrompendo una positiva azione di governo. Si rimise in pieno gioco la Cgil, proprio nel momento del contratto del pubblico impiego dando una bella mano ad aumentare la spesa statale. Vennero messi in un cassetto gli obiettivi di riforma lanciati dalla stagione damatiana, facendo perdere spinta al governo di centrodestra. Si varò l'alleanza con Romano Prodi sulla base di un programma tassaiolo che vinse le elezioni per 25 mila voti. Le malefatte montezemoliane, pur senza clamore, sono state elaborate dagli imprenditori, tanto è vero che tutti gli uomini più legati a lui scappano o comunque sono tentati di scappare con Veltroni perché non hanno più spazio in viale dell'Astronomia. Quella di Emma Marcegaglia sarà una Confindustria molto "sindacale" e poco politica, comunque non tramerà più contro l'azione di un governo di centrodestra.

Danni limitati a due anni di governo ulivista
II terzo "perché meno" riguarda la Cgil: in odio più a Massimo D'Alema e Savino Pezzotta che a Berlusconi, Sergio Cofferati scatenò contro il governo una tempesta che provocò seri guasti. Quella Cgil non esiste più, Guglielmo Epifani fino a due anni fa guidava la lotta per abrogare il programma del centrodestra, poi ha firmato un accordo che ritarda di due anni la legge Maroni sulle pensioni, (così confermandola) e ha tolto due cose utili (job on call e staff leasing) dalla legge Biagi salvandone però largamente la struttura. Paolo Nerozzi, il potente uomo del pubblico impiego nella segreteria Cgil, che voleva essere ponte tra Pd e Fausto Bertinotti, è corso a rincantucciarsi da Veltroni, dove rende omaggio allo storico nemico Pietro Ichino. Con un governo di centrosinistra una Cgil che non ha maturato una vera svolta ma è solo stordita, metterebbe piombo nelle ali. Con un governo di centrodestra non avrà la forza di sconvolgere il mondo su obiettivi demagogia: sono stati seppelliti dal voto di quattro milioni di lavoratori pro Biagi e pensione a 65 anni.

Il quarto "perché meno" riguarda la fine dell'aggressione sistematica a Berlusconi, mirata a colpire Mediaset e metterlo in galera. Non è che Veltroni sia buono: qualche anno fa era alla testa del referendum per sfasciare Mediaset. E' però furbo e ha compreso come la guerra sia finita e che l'obiettivo di D'Alema (da lui un tempo sabotato) "la pacificazione" è oggi necessario. E così ha smantellato (pur con trucchi) la coalizione "tutto e tutti contro Berlusconi". L'effetto di questa scelta sulla politica è fondamentale: una serie di agguati politici ma anche di settori di magistratura e stampa "indipendente", non saranno più possibili. E' alle viste una stagione più serena. Il sollievo immediato che verrà al governo è che non vi sarà più bisogno di sprecare tante energie per "difendere" le libertà del presidente del Consiglio.

L'ultimo "perché meno" riguarda il fatto che il nuovo governo dovrà rimediare ai guasti di "solo" due anni di centrosinistra, non ai cinque dell'ultima volta. Quindi ci sarà meno deficit di spesa, meno imprese in malora, meno capitali in fuga. Si potrà ripartire da un "heri dicebamus" su un terreno più solido. (il Foglio)

69% DEGLI ELETTORI CENTRODESTRA D'ACCORDO CON USCITA DI GIOVANARDI DALL'UDC

da Clandestinoweb

Giovanardi ha fatto bene a lasciare l'Udc. Sembra questa la convinzione degli elettori del Polo che hanno risposto a un sondaggio di Poggi & Partners sull'ingresso dell'ex ministro nel Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi.
giovanardi280x200.jpgTra gli elettori di centrodestra che sono a conoscenza dell'uscita di Giovanardi dal partito di Casini (il 28% del campione), ben il 69% si è detto d'accordo con questa scelta. L'appoggio dei simpatizzanti di Forza Italia e Alleanza nazionale è più o meno assoluto. Gli azzurri che apprezzano la decisione di mollare l'Udc sono addirittura il 90%, contro un 5% di contrari e un altro 5% che non hanno risposto. Esito "bulgaro" anche fra i sostenitori di Alleanza nazionale, l'88% dei quali dà tutto il suo sostegno all'ex ministro fuoriuscito.
Ma, pur con percentuali ovviamente minori, è l'esito del sondaggio fra gli elettori dell'Udc che risulta particolarmente interessante. Fra coloro che alle scorse elezioni avevano votato il partito di Pier Ferdinando Casini approvano la decisione di Giovanardi di confluire nel Popolo della libertà il 62% degli intervistati, contro il 36% che si è detto contrario.

"Questo non vuol dire che passerà al Popolo della libertà il 62% dei voti dell'Udc", chiarisce Bruno Poggi, presidente di Poggi & Partners.

"Secondo il nostro sondaggio, spiega, il partito di Casini perderà il 40% dei voti, l'altro 22% è rappresentato da gente che resterà fedele ai centristi ma che magari riconosce la coerenza di Giovanardi, che è sempre stato una specie di anti-Follini, l'uomo più vicino al Cavaliere".

Eppure certi sondaggi danno l'Udc ancora oltre il 6%. Come si sposa questo dato con la presunta defezione del 40% degli elettori? "L'Udc nei sondaggi è circa al 5%", coninua Poggi "é vero che per noi perderà il 40% dei voti, ma qualcosa ha recuperato tra i delusi della Margherita".

Da oggi al 13 aprile, però, il presidente di Poggi & Partners non è ottimista su una crescita dell'Udc: "Avvicinandosi al voto gli elettori tenderanno a polarizzarsi. E il peggior nemico del Cavaliere potrebbe essere Veltroni. Se continua a dire che il Pdl sta rimontando molti di quelli che pensavano di votare Casini andranno da Berlusconi per scongiurare una vittroria dell'ex sibdaco di Roma".

"Casini" conclude Poggi "deve puntare a raggiunfere il 4% alla Camera e salvare la pelle. Al Senato se la giocherà in Sicilia, Campania, Lazio, Puglia e Veneto. Altrove non se ne parla". (Libero)

martedì 4 marzo 2008

Popolari Liberali, il ruolo del PDL negli Enti Locali, Albano Laziale

ALBANO LAZIALE - 5 MARZO ORE 18

Berlusconi a Tondo: "Sondaggi ok, vinceremo anche in Fvg"


Sample ImageArcore (Milano), 3 mar 2008 – Silvio Berlusconi è certo che il Friuli Venezia Giulia tornerà ad essere governato da una Giunta di Centrodestra dopo l’Election Day del 13-14 aprile. Una convinzione che ha manifestato oggi a Renzo Tondo, il candidato alla presidenza della Regione per la coalizione di Centrodestra, nel corso di un incontro svoltosi in serata ad Arcore.
“Sei l’uomo più vicino al vero cuore pulsante del territorio, i cittadini, quindi il candidato giusto per battere il Centrosinistra di Illy”, ha detto il leader del Popolo della Libertà a Tondo, forte anche di sondaggi sempre più positivi.
Berlusconi ha inoltre espresso la sua piena condivisione per la scelta di un’ampia alleanza regionale di Centrodestra, allargata rispetto alla coalizione nazionale proprio in funzione della specialità del Friuli Venezia Giulia, assicurando a Tondo che verrà personalmente nell’estremo Nordest, a Udine ma molto probabilmente pure a Trieste, per sostenere le ragioni di un cambiamento auspicato ed atteso.
Nel corso del colloquio, durato poco meno di mezz’ora, Tondo ha chiarito a Berlusconi che desidera concentrarsi completamente sulla Regione senza potenziali “paracaduti” elettorali utilizzati in passato da candidati del Centrosinistra. Il deputato carnico ha invece chiesto la conferma degli altri parlamentari uscenti relativi a Forza Italia (Roberto Antonione, Giulio Camber, Manuela Di Centa e Vanni Lenna) e, in funzione di sei possibili scranni in caso di vittoria del Centrodestra, il reinserimento di Ferruccio Saro e la candidatura del coordinatore regionale, Isidoro Gottardo.

domenica 2 marzo 2008

Tondo: "Abbatterò i costi della politica regionale"

Active ImageRonchi dei Legionari, 1 mar 2008 – “Abbatterò i costi della politica regionale, riportando la gestione dell’Amministrazione pubblica entro valori essenziali, condivisibili e compatibili con la qualità del servizio offerto”.
Renzo Tondo (al centro nella foto), candidato alla presidenza del Friuli Venezia Giulia per il Centrodestra, annuncia che, tra i punti cardine del suo programma, c’è la predisposizione di “un Codice di autoregolamentazione dei costi della pubblica Amministrazione, redatto secondo principi di necessità, utilità, equità e ragionevolezza”.
Serve maggiore sobrietà nel gestire le risorse della Regione – spiega Tondo durante l’incontro odierno con la cittadinanza del monfalconese, organizzato dai locali Circoli della Libertà a Ronchi dei Legionari – perché devono garantire la migliore qualità della vita possibile su tutto il territorio”.
Nel corso della giornata, il deputato carnico ha incontrato anche una rappresentanza di sindacalisti della Fincantieri. Stasera a Udine, invece, meeting con il Comitato Ferriera di Servola.

sabato 1 marzo 2008

Tondo: "Vendendo Friulia faremo gli interessi di tutti"

Sample ImageTarcento, 29 feb 2008 – Le dichiarazioni programmatiche cominciano ad evidenziare una realtà fin troppo palese: noi siamo la proposta nuova ed innovativa, Illy e Valduga rappresentano il passato legato a troppi giochi di potere che non fanno il bene del tessuto economico e sociale del Friuli Venezia Giulia.
Renzo Tondo, intento a parlare con la gente ai mercati di Tarcento, rilancia proposte ed obiettivi per una Regione accessibile a tutti e non solo alle lobby. “Parlando di Friulia e Mediocredito – afferma – abbiamo affrontato da subito tematiche reali e non spot elettorali. Sono così emerse le posizioni di coloro i quali sono impegnati a difendere privilegi di pochi, leggi Illy, Valduga e qualche sindacato affine, a scapito degli interessi della comunità che, al contrario, sono al centro del nostro programma”.
Il nuovo siamo noi e ne siamo orgogliosi in quanto serenamente certi di rappresentare il Friuli Venezia Giulia che lavora a tutti i livelli”, aggiunge Tondo. A pochi passi, si scorge il gazebo dei cittadini per il presidente, dove l’unico presidente che appare è un video su schermo gigante. “Ecco – sorride Tondo – questa è la grande e fondamentale differenza tra me ed Illy: io sarò il presidente per i cittadini e sono presente tra le persone, parlo con loro ed ascolto, perché solo in questo modo si possono recepire problemi, esigenze e legittime speranze. Lui, invece, è lontano dal popolo, dentro ad uno schermo inanimato”.
“Friulia – spiega il candidato alla presidenza della Regione per il Centrodestra – è uno strumento che non interessa la maggior parte delle 40mila imprese regionali, prova ne sia che conta appena 130 partecipazioni azionarie nelle aziende del Friuli Venezia Giulia, meno dello 0,4%.”
“Noi – specifica Tondo – vogliamo supportare tutti i nostri imprenditori che chiedono a gran voce infrastrutture locali capaci di garantire collegamenti all’interno del territorio. Come possiamo realizzarle considerando l’indebitamento lasciato dall’amministrazione di centrosinistra? Vendendo Friulia, tanto per cominciare. In questo modo, ridurremo il debito ma saremo anche in grado di occuparci delle vere priorità per questa regione, punti cardinali a vantaggio dell’intera collettività”.
Una riflessione anche su Mediocredito. “In Italia, solo quello del Friuli Venezia Giulia è rimasto a prevalenza pubblica, considerando che la Regione ne detiene addirittura il 48% e, quindi, una maggioranza di fatto. Tutti

Berlusconi in Friuli Venezia Giulia per sostenere Tondo

Sample ImageRoma, 27 febbraio 2008 - Silvio Berlusconi scenderà in campo anche per le elezioni amministrative del Friuli Venezia Giulia, in programma il 13 e 14 aprile in occasione dell'Election Day. Con la sua presenza in regione, in data ancora da definire, appoggerà direttamente i candidati del centrodestra, primo fra tutti Renzo Tondo che è in corsa per la presidenza della Regione. La conferma dell'arrivo del leader nazionale del Pdl giunge direttamente dal deputato carnico, oggi a Roma per definire i dettagli della campagna elettorale con lo staff organizzativo del centrodestra. "Come nel mio stile - ha spiegato Tondo - mi vedrete costantemente tra la gente ad ascoltare ciò che ha da dire, a raccogliere sensazioni ed aspettative che sarò chiamato a soddisfare, offrendo soluzioni reali a problemi concreti della vita quotidiana".